Puoi contribuire con un solo euro al progetto UNA FAMIGLIA, UNA CASA. Via sms con il numero 48583 dal 25 settembre al 14 ottobre. Raccolta fondi con Tim, 3, Vodafone, Wind e Telecom.
Nel messaggio si può scrivere: Una famiglia, una casa. Ma può essere anche un messaggio vuoto. Se hai un cellulare Tim, 3, Vodafone, Wind, contribuirai con un euro. Ma puoi fare anche una telefonata dal telefono fisso se hai un contratto Telecom. Formando quel numero ti verranno addebitati due euro.
Il progetto “Una famiglia una casa” — Da anni migliaia di famiglie sparse nel mondo, attraverso Azione Famiglie Nuove sono impegnate nel sostegno a distanza di oltre 18.000 bambini, inseriti in 98 progetti nelle aree più depresse del mondo. Ma ciò non basta. Urge dare una casa perché non vivano più in tuguri malsani di lamiera o cartone di appena qualche metro quadro, in totale promiscuità , esposti all’invasione di insetti e topi. Nasce così il progetto “Una famiglia, una casa”. E’ iniziato nel 2005 nelle Filippine, paese dove molto forte è il divario tra ricchi e poveri, dove l’indigenza spinge la popolazione ad emigrare in tutto il mondo (al dicembre 2007 sono 8.726.520 i filippini nel mondo, su 86 milioni di abitanti) impoverendo il Paese anche delle forze migliori sia in campo sanitario che educativo.
Sviluppi del progetto – Il progetto ha già realizzato 80 abitazioni: 21 a Cebù, 30 a Manila, 11 a Tagaytay, 7 a La Union. Le abitazioni sono di ca. 50 mq. ciascuna, sviluppate in blocchi a schiera, dignitose, funzionali, già parzialmente arredate. Il costo di ciascuna: ca. 10.000 Euro.
Un circolo virtuoso – Una volta ricevuta la casa, i beneficiari (famiglie scelte fra le più povere, che hanno seguito un iter formativo ad hoc e sottoscritto il regolamento comunitario) pagano un affitto, seppur simbolico, che va a incrementare la raccolta fondi del progetto. Sono così resi partecipi, insieme ai sostenitori, della solidarietà verso altre famiglie senza casa.
Non solo: nasce la comunità solidale — “La povertà cancella il senso della comunità , perché troppo forte è la lotta per la sopravvivenza.. Insieme al pane, alla casa, per la testimonianza dell’amore concreto, si comunica anche il pane del Vangelo. E sempre di nuovo si sperimenta il miracolo del “date e vi sarà dato”. Si fa cultura: la cultura del dare”. E’ quanto apprendiamo da Costanza Tan, tra le responsabili del progetto. Un solo esempio: “Tra le 12 famiglie di un gruppo di case a schiera a Cebu, ci sono ragazzi che già sono all’università . Ogni sera danno gratuitamente lezioni di sostegno ai bambini per il doposcuola. In una di queste famiglie il marito ha perso il lavoro. Non avevano niente da mangiare. Le altre famiglie hanno provveduto a sostenerla. Lo sguardo si allarga ai bisogni dell’intero quartiere. 4 famiglie hanno preso in affidamento 4 giovani in grave necessità . Mille sarebbero gli episodi da raccontare”.
Scambio di doni: l’impatto su giovani d’Europa — “Forti sono le esperienze di giovani che vengono qui per un periodo di volontariato. Tornano in occidente diversi. Aprono gli occhi sugli sprechi. Colgono ogni occasione per continuare il rapporto di amicizia anche con aiuti concreti. In questa direzione sono orientati anche regali per un matrimonio… Si intreccia un ponte con scambio di ricchezze tra nord e sud del mondo”.
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