Pellegrinaggio diocesano domenica 26 ottobre 2008 a San Paolo

Giovani, adulti e famiglie provenienti dalle 336 parrocchie di Roma, insieme ai membri di oltre 400 associazioni, movimenti ecclesiali e nuove comunità  e a quelli di 85 confraternite si metteranno in cammino domenica 26 ottobre 2008 verso la basilica di San Paolo fuori le mura per partecipare al pellegrinaggio diocesano guidato dal Cardinale Vicario AGOSTINO VALLINI.
L’appuntamento — che prevede l’accesso in basilica a partire dalle 16 — si inserisce nel contesto di celebrazioni e iniziative dell’Anno Paolino è la prima grande occasione per la diocesi di ritrovarsi intorno al Cardinale Vicario, che lo sottolineava già  nella lettera di invito indirizzata nelle scorse settimane a tutti i fedeli. «Sarà  per me una grande gioia — si legge infatti nel testo – poter incontrare per la prima volta tutte le componenti della Chiesa di Roma: sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose, comunità  parrocchiali, associazioni, movimenti e tanti altri fedeli. Potremo sperimentare insieme quanto sia bello e arricchente appartenere all’unico corpo di Cristo».
I gruppi di pellegrini potranno entrare nella basilica dalla porta paolina a partire dalle 16. Alle 17 quindi avrà  inizio la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale VALLINI e animata dal Coro della diocesi diretto da mons. MARCO FRISINA. Al termine della liturgia poi sarà  possibile visitare la tomba dell’apostolo Paolo, alla cui figura è dedicato anche un sussidio per l’approfondimento e per la meditazione che sarà  distribuito nei prossimi giorni a tutte le parrocchie.
«Vi invito a partecipare molto numerosi — scrive ancora il cardinale nella sua lettera, on line su http://www.romasette.it -, col desiderio di affidare alla intercessione di San Paolo l’anno pastorale appena iniziato e la nostra Chiesa di Roma. Ci faremo pellegrini umili e fiduciosi in un luogo altamente significativo della fede, portando con noi ansie e speranze, e nella celebrazione dell’Eucarestia chiederemo per noi e per la nostra Chiesa il dono di una fede coraggiosa e gioiosa, in grado di generare speranza e di dialogare con quanti si interrogano sul senso della vita. Siamo, infatti, debitori verso la città  di Roma di un rinnovato annuncio del Vangelo, capace di trasformare il vissuto quotidiano delle famiglie, dei giovani, degli ammalati e dei poveri».

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