La missione dei laici cristiani nella città

DIOCESI DI ROMA – Convegno dei responsabili delle aggregazioni laicali ecclesiali e di ispirazione cristiana. Roma, 7-8 marzo 2014 Pontificia Università Lateranense. Piazza San Giovanni in Laterano, 4

Nel mondo da cristiani

Il 7 e l’8 marzo si è svolto nell’aula magna della Pontificia Università Lateranense il convegno su “La missione dei laici cristiani nella città”.

Inizia con un messaggio di Papa Francesco il convegno della diocesi di Roma su “La missione dei laici cristiani nella città”. In un’aula magna gremita, quella della Pontificia Università Lateranense, i responsabili delle aggregazioni laicali ecclesiali (160 quelle rappresentate) presenti accolgono l’invito del loro Vescovo – letto dal card. Vallini, vicario di Sua Santità – ad essere “protagonisti nell’opera di evangelizzazione e promozione umana” e a “non contrapporre tra loro le parrocchie e le aggregazioni ecclesiali laicali”. Papa Francesco riconosce queste ultime come “una risorsa per la Chiesa, con la loro proiezione nei diversi ambienti e settori della vita sociale” e le invita a mantenere “un legame vitale con la pastorale organica della diocesi e delle parrocchie”.

L’uditorio presente nell’aula magna e in un’altra sala che si è reso necessario collegare, ascolta quindi con attenzione la corposa relazione del card. Vallini che presenta un’attenta analisi sulla missione dei laici alla luce del Concilio Vaticano II. Tre sono i motivi che hanno indotto il vicario del Papa a convocare i responsabili delle aggregazioni di ispirazione cristiana che operano in città: “il bisogno di portare avanti la riflessione sulla responsabilità dei battezzati”; “la crisi morale, economica e sociale che attraversiamo”; “l’invito della Cei a prepararci al Convegno ecclesiale di Firenze del 2015 sul tema In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.

Il cardinale rileva che a cinquant’anni dal Concilio il suo “messaggio rinnovatore non è stato ancora assimilato pienamente nella coscienza popolare della Chiesa”. E se “in questi decenni tanti cristiani laici hanno preso coscienza con entusiasmo e fiducia della loro vocazione e l’hanno sviluppata”, se “le associazioni e i movimenti, caratterizzati da forte identità, hanno prodotto e producono un grande bene alla comunità cristiana con la loro carica spirituale”, rimane molto da fare sul fronte esterno. “La coscienza e il conseguente impegno che fa del laico cristiano la ‘Chiesa nel mondo’ mi sembrano deboli” sottolinea il card. Vallini.

Dopo un’analisi generale del contesto sociale, economico e culturale nel quale viviamo, il vicario del Papa punta l’attenzione sulla nostra città, Roma ed evidenzia alcune criticità: la perdita di una identità collettiva; l’aumento del disagio sociale, lo sfilacciamento della coesione sociale, lo svilupparsi di un assetto urbanistico che non favorisce le relazioni umane. Non manca di sottolineare ai presenti, comunque, le “straordinarie opportunità e potenzialità” dei cittadini e dei cristiani romani. Da qui un richiamo: “Vi è chiesta un’apertura di cuore, uno sguardo lungo rivolto al futuro costruttivo, uno sguardo umile e coraggioso che si fa carico della realtà”, dice Vallini. E propone alcune parole chiave: “In dialogo con tutti per interpretare il cambiamento”; “Dove si vive, esserci da cristiani”; “Essere vicini a chi soffre”; “Adoperarsi per una città inclusiva”. In ultimo un invito: “Faccio appello a voi responsabili di associazioni, gruppi e movimenti cristiani di riprendere tra gli obiettivi formativi dei vostri membri quello di prepararli ad essere presenti da cristiani responsabili negli ambienti di vita”.

L’impegno di essere “protagonisti di un nuovo umanesimo” emerge sotto varie sfaccettature dalla relazione del prof. Giuseppe Dalla Torre, rettore della Libera Università Maria SS. Assunta – Lumsa, di Roma. Trasmettitori di speranza,promotori di una cultura della gratuità, animatori di un sentire etico, testimoni di professionalità: quattro modalità per recuperare fra gli appartenenti alle aggregazioni laicali “la nostalgia dell’invito evangelico: ‘Voi siete il sale della terra; […] Voi siete la luce del mondo’ (Mt 5, 13-14). Costoro devono uscire dalle sacrestie ed immergersi nelle realtà mondane da cristiani; devono recuperare e rielaborare – per usare una bella espressione di von Balthasar – stili laicali di presenza nella città dell’uomo”.

Un laboratorio, dunque, quello aperto il 7 marzo, che ha visto il giorno dopo gruppi di lavoro per aree tematiche relativi ad otto ambiti della società. Ma è solo l’inizio di un percorso che vuole coinvolgere il numero più ampio di persone possibile.

Aurora Nicosia, 09.03.2104

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