Ciao!
Il mese scorso è stato ricco di occasioni per poter far conoscere sempre più il nostro Progetto.
Ecco alcune delle cose vissute:
- il 12 marzo, alla presenza di numerose autorità, è stato presentato lo United World Project al Parlamento Italiano. La Presidente della Camera On.le Laura Boldrini ha espresso parole di grande interesse ed incoraggiamento;
- il 13 marzo, 200 giovani provenienti da varie parti del mondo hanno trascorso una giornata di lavoro sull’UWP;
- il 15 marzo è partito il nostro concorso internazionale;
- il 19 marzo si è svolta la seconda tappa del laboratorio interculturale organizzato dall’Istituto Universitario Sophia sulla democrazia e democratizzazione;
- il 28 marzo, a Napoli, c’è stata la prima mondiale del Tour del Gen Rosso che ha voluto aprire il concerto con un’adesione ufficiale allo UWP.
Dal 25 aprile, poi, partirà la Settimana Mondo Unito! In India si terrà l’evento incentrato sul dialogo inter-religioso da titolo “Fabric, Flavour, Festival – discovering fraternity”: Chissà quante altre centinaia di attività si svolgeranno contemporaneamente in tutto il mondo.
E, allora, continuiamo a tenerci in contatto!
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Dall’Atlante della fraternità universale:
Da Atene (Grecia), Alexandros scrive: «Per lavoro, consegno merci e, spesso, mi trovo nel centro di Atene. Faccio più o meno sempre le stesse strade. In una calda giornata di agosto, mentre guidavo, mi sono accorto che c’era un senzatetto in difficoltà, quasi collassato su se stesso. Lo avevo visto tante volte. Quello era il suo angolo di strada, quel cartone la sua casa. Ma non mi ero mai fermato. Eppure, quel giorno non potevo passare oltre, nonostante fossi in ritardo con le consegne. La polizia locale mi chiedeva, da lontano, cosa stessi facendo visto che in quella zona è proibito sostare. Hanno minacciato di erogarmi una multa. Io ho fatto segno loro di guardare quella persona in difficoltà. Loro continuavano a non interessarsi ma, non curante della loro minaccia, mi sono fiondato in un bar a prendere qualcosa di fresco. Mi sono avvicinato a quel signore e gli ho accarezzato la guancia, per non svegliarlo di soprassalto. All’inizio, con lo sguardo si domandava cosa stesse succedendo. Era stanco e spaventato. Poi vedendomi si è tranquillizzato. Gli ho avvicinato la bibita che avevo preso e lui ha risposto con un sorriso. Mi ha ringraziato tante volte. Sono andato via con il suo sorriso nel cuore. I suoi occhi, colmi di gratitudine, mi avevano acceso l’anima di immenso. Anche i poliziotti mi hanno salutato sorridenti. Da allora, ogni volta che passo di lì mi fermo a salutarlo. Da questa piccolo episodio, mi sono reso conto che è possibile costruire frammenti di fraternità anche stando tutta la giornata chiuso in un furgone».
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