A CONTI FATTI
da Radio 105
Ascolta l’intervista ad-antonia-testa-sulla-mariapoli-20161
Il prossimo 22 aprile, in occasione dell’Earth Day, aprirà Villa Borghese Roma il villaggio per la terra: fino al 25 aprile concerti, spettacoli, manifestazioni sportive, animazione per bambini e momenti di incontro, ci ricorderanno la necessità di impegnarci in prima persona per la cura della casa comune, lungo la strada di uno sviluppo che, ancor prima che economico, deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale. Quest’anno assieme ad Earth Day Italia, che tradizionalmente cura le celebrazioni italiane della Giornata Mondiale della Terra, è co-organizzatore del villaggio il Movimento dei Focolari che porterà a Villa Borghese l’esperienza della Mariapoli. Abbiamo con noi in collegamento telefonico Antonia Testa co-responsabile del Movimento dei Focolari di Roma.
Domanda: Antonia, cominciamo dall’inizio: che cos’è la Mariapoli e che cosa rappresenta questa esperienza per il Movimento dei Focolari.
Risposta: La Mariapoli nasce nel ‘49 sui monti del Trentino quando un gruppo di giovani, insieme a Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, si è trovato a vivere un’esperienza particolare, diremmo un esperienza di Vangelo autentico, ed a quest’esperienza è stato dato il nome di Mariapoli, ovvero “Città di Maria”. Praticamente quindi è una città temporanea, aveva un periodo limitato, una città ispirata alle parole del Vangelo che dicono “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. E chi si è imbattuto in questa esperienza, chi vi ha partecipato, è rimasto attratto, colpito da questa esperienza di amore reciproco tra di loro. Ed è diventato come una calamita: questo laboratorio, potremmo dire un po’ originale, si è poi moltiplicato in tutto il mondo e oggi coinvolge 182 nazioni del mondo.
Domanda: Tradizionalmente la Mariapoli nasce come esperienza fuori dalle città ed è stata sempre fatta fuori dalla città: come mai quest’anno a Roma e come mai questa commistione, se così vogliamo chiamarla, con un altro evento di natura più laica come il Villaggio della terra?
Risposta: Con Earth day Italia intanto condividiamo tutti i valori per la tutela del creato. Ci siamo trovati in particolare sintonia per quel servizio all’ecologia integrale auspicata da papa Francesco. In una città come la nostra in cui ci sono tantissime fragilità, avevamo in cuore questo: mettere in luce il tanto bene che c’è a Roma, il tanto bene che si fa a Roma. Noi sappiamo che ci sono migliaia di persone che tutti i giorni, quotidianamente, operano a vario titolo per rendere questa città un luogo migliore dove abitare. Ci sono tantissime associazioni dedicate a tutte le fasce degli ammalati, dai bambini ai malati terminali, ecc.; ma penso anche alle associazioni che operano in favore delle famiglie dei carcerati, mamme che si sono associate per i loro figli disabili, tutte le associazioni contro il gioco d’azzardo, e potremmo continuare all’infinito. Tante di queste persone con cui tutti noi siamo in contatto, magari non hanno riferimento religioso ma fanno misericordia. Quindi il desiderio era: perché in questo nostro villaggio, nella Mariapoli, non mettere in luce tutto il positivo che c’è nella città ?
Domanda: Andiamo un pochino più a fondo nei contenuti: che cosa succederà, che cosa vivrà chi vorrà partecipare all’esperienza della Mariapoli ?
Risposta: Il Villaggio della terra – Roma in Mariapoli si snoderà in 4 giorni di attività. In particolare ci saranno dei “focus” su delle tematiche di attualità: legalità, Islam e dialogo interreligioso, poi la tematica delle povertà e della cultura del dare e, altro elemento chiave, appunto, la tutela del creato. Ma insieme a questi “focus” sulle tematiche di attualità, anche momenti di Workshop per ragazzi, per bambini, momenti di gioco, performance artistiche: e tra queste abbiamo la gioia enorme di avere il complesso internazionale “Gen Verde”, che è formato da 22 donne di diversi paesi, che presenteranno il loro nuovo concerto “On the other side”.
Domanda: Tutto questo lo vivete all’insegna della “regola d’oro”: “fai agli altri ciò che vorresti gli altri facessero a te”. Che cosa vuole dare la Mariapoli alla città, in questo caso a Roma, e che cosa vuole ricevere in cambio, se così vogliamo dire, dalla città ?
Risposta: Intanto grazie della domanda perché mi sembra molto significativa perché fa pensare proprio a questa reciprocità, fino adesso non ci avevo pensato ma è così. La Mariapoli sta già dando tantissimo perché intanto ci sta dando una grandissima apertura: ciascuno di noi si sta aprendo ancora di più di quanto ha mai fatto prima, sta tirando fuori energie e talenti che in questi mesi stiamo condividendo. Roma sta dando alla Mariapoli la possibilità di conoscere tanti e di farci conoscere da tanti. E devo dire che da queste diversità, nel momento in cui tu conosci l’altro, stanno nascendo tantissime sinergie. Che cosa può dare invece la Mariapoli alla città ? Io quello che spero è che possa dare quel marchio, come allora sulle Dolomiti, a quanti si imbatteranno in questa avventura, quel marchio che deriva da quella esperienza di Vangelo autentico che non può lasciare indifferenti. Vorrei che lasciasse anche la fede che l’unità è possibile, nonostante tutte le evidenze, nonostante tutte le criticità. E poi, oltre alla fede, anche la gioia nel cuore che nasce da chi quella esperienza la vive in prima persona.
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