Comunicato stampa n. 6 – 26 settembre 2014
Papa Francesco riceve i partecipanti all’Assemblea generale dei Focolari
Conclusione più che significativa per l’Assemblea generale dei Focolari. Papa Francesco ricevendo i partecipanti stamane ha raccolto il percorso fatto e, ringraziando «per l’impegno generoso», ha esortato il Movimento a un contributo di responsabilità, creatività e gratuità.
La Sala Clementina era gremita da 473 persone dei cinque continenti, di diverse età, culture, vocazioni, laici e consacrati. Presenti anche i cardinali João Bráz de Aviz, Miloslav Vlk ed Ennio Antonelli, con l’arcivescovo di Bangkok mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij.
Presentando al papa i lavori dell’Assemblea, Maria Voce l’ha definita «un’esperienza appassionante di comunione (…), un cammino di discernimento comunitario, in ascolto dello Spirito, nell’individuazione delle linee da seguire per poter rispondere ai dolori e alle speranze dell’umanità di oggi» grazie allo specifico carisma di unità dei Focolari.
In questa «scuola-laboratorio», ha aggiunto la presidente, «di particolare stimolo è stato l’apporto dei giovani del Movimento e degli invitati di altre Chiese, di diverse religioni e di convinzioni non religiose, che hanno contribuito a orientare decisamente i lavori verso un dialogo a tutto campo», quale «chiave indispensabile per arrivare all’unità e alla fraternità universale». Maria Voce ha anche messo nelle mani di papa Francesco la fiduciosa ricerca di «nuove possibili vie per un coinvolgimento e una partecipazione sempre più pieni alla vita e alla conduzione del Movimento dei fratelli e sorelle cristiani di varie Chiese che ne fanno parte».
Il papa, richiamando il cammino della Chiesa, chiamata a una nuova evangelizzazione a 50 anni dal Concilio Vaticano II, ha consegnato ai Focolari tre verbi: «Contemplare, uscire, fare scuola».
Contemplare Dio e vivere in compagnia degli uomini, perseverare nell’amore vicendevole, ha detto il Papa citando uno scritto della fondatrice Chiara Lubich che «ispirata da Dio in risposta ai segni dei tempi» scriveva: “Ecco la grande attrattiva del tempo moderno: penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo”.
Poi «uscire (…) per comunicare a tutti generosamente l’amore di Dio» con rispetto, gratuità e creatività. «Per fare questo – ha sottolineato il Papa – occorre diventare esperti in quell’arte che si chiama ‘dialogo’ e che non s’impara a buon mercato. Non possiamo accontentarci di mezze misure», ma «con l’aiuto di Dio, puntare in alto e allargare lo sguardo». Uscire con coraggio dove ci sono i «gemiti dei nostri fratelli, le piaghe della società e gli interrogativi della cultura del nostro tempo». E, a braccio, ha aggiunto: «Fa dolore al cuore quando, davanti a una Chiesa, a un’umanità… con tante ferite morali, esistenziali, di guerra (…) i cristiani incominciano a fare bizantinismi filosofici, teologici, spirituali».
Terzo verbo: fare scuola. Ha ricordato l’espressione di san Giovanni Paolo II nella Novo millennio ineunte, con cui invitava tutta la Chiesa a diventare “casa e scuola della comunione” (cfr n. 43). E ha aggiunto: «Voi avete preso sul serio questa consegna. Occorre formare, come esige il Vangelo, uomini e donne nuovi e a tal fine è necessaria una scuola di umanità sulla misura dell’umanità di Gesù. (…) Senza una adeguata opera di formazione delle nuove generazioni, è illusorio pensare di poter realizzare un progetto serio e duraturo a servizio di una nuova umanità». Bisogna formare “uomini-mondo” ha concluso, citando l’espressione che «Chiara Lubich aveva a suo tempo coniato e che rimane di grande attualità… Uomini e donne con l’anima, il cuore, la mente di Gesù e per questo capaci di riconoscere e di interpretare i bisogni, le preoccupazioni e le speranze che albergano nel cuore di ogni uomo».
Grande incoraggiamento è venuto dal papa ai nuovi dirigenti del Movimento che lo hanno salutato. Caloroso e aperto lo scambio con i cristiani di diverse Chiese e le persone di convinzioni non religiose presenti.
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Comunicato stampa n. 7 – 28 settembre 2014
L’Assemblea generale si conclude con una diretta internet
insieme a tutto il mondo dei Focolari
L’Assemblea 2014 ha chiuso i battenti e lo ha fatto insieme agli appartenenti ai Focolari sparsi in tutto il mondo: un collegamento in diretta internet, ultimo atto più che coerente dopo questi 28 giorni a Castel Gandolfo (Roma).
Il processo di partecipazione, infatti, iniziato con la raccolta delle oltre 3000 istanze, è continuato in questi giorni con una comunione planetaria via web. La stessa presidente Maria Voce lo aveva riferito al Papa parlando della «continua ed aggiornata informazione» che ha coinvolto gli appartenenti ai Focolari nel mondo intero, al punto che «quanto emerso in Assemblea è stato da essi condiviso, diventando proposta di vita per tutti».
La sfida che l’Assemblea generale 2014 si era posta fin dall’inizio era stata quella di riuscire a procedere nei lavori, partendo dalle molte diversità tra i presenti, con quell’unità che è frutto della presenza di Gesù tra due o più (Mt 28,20). «Mi pare che ci siamo riusciti», afferma Maria Voce durante la diretta internet, «non eravamo però solo in 500, bensì, tramite la vostra viva e vitale partecipazione, in centinaia di migliaia di persone».
Nella sessione conclusiva dell’Assemblea sono riecheggiate fortemente le parole di papa Francesco durante l’udienza concessa ai suoi partecipanti due giorni prima. «Quest’Opera è sgorgata da un dono dello Spirito Santo – senza dubbio! -, il carisma dell’unità, che il Padre vuole donare alla Chiesa e al mondo per contribuire a realizzare con incisività e profezia la preghiera di Gesù: “Perché tutti siano una sola cosa”» (Gv 17,21). E ancora «il nostro pensiero si rivolge con grande affetto e riconoscenza a Chiara Lubich, straordinaria testimone di questo dono, che nella sua feconda esistenza ha portato il profumo di Gesù in tante realtà umane e in tante parti del mondo». Sono state rievocate ampiamente quelle «tre parole» che papa Francesco ha voluto consegnare al Movimento dei Focolari: contemplare, uscire, fare scuola, accompagnate dal forte invito alla gratuità e alla creatività.
Questa consegna di papa Bergoglio ha avuto una particolare risonanza. L’Assemblea, infatti, aveva nei giorni scorsi redatto delle linee guida che orienteranno l’impegno del Movimento nei prossimi anni. Tali orientamenti portano un titolo “Che tutti siano uno” e sono riassunti in tre parole: uscire, insieme, opportunamente preparati. Un programma in sintonia con la consegna di papa Francesco, che allo stesso tempo nell’incontro con lui si dilatava; programma che ora sta alle comunità dei Focolari sparse nei vari continenti applicare secondo le necessità e le esigenze di ogni luogo.
I 494 delegati e gli invitati all’Assemblea sono ripartiti con una consegna: essere “uomini-mondo”, secondo l’espressione coniata da Chiara Lubich e rievocata da papa Francesco: «uomini e donne con l’anima, il cuore, la mente di Gesù e per questo capaci di riconoscere e di interpretare i bisogni, le preoccupazioni e le speranze che albergano nel cuore di ogni uomo».
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