Striano attinge al suo vissuto personale per raccontarci una storia delicata e profonda che ci insegna a guardare la vita, ogni vita, soprattutto quella dei giovani e dei ragazzi, con occhi di speranza.
IL VOLUME
Nel racconto autobiografico di Salvatore Striano, un gruppo di adolescenti disadattati e ribelli di una casa famiglia, grazie all’incontro con l’attore Sasà, scopre la passione per il teatro e trova sulle tavole del palcoscenico una strada di riscatto e di redenzione. Striano attinge al suo vissuto per raccontarci una storia delicata e profonda che ci insegna a guardare la vita, ogni vita, soprattutto quella dei giovani e dei ragazzi, con occhi di speranza.
«L’Autore entra in una casa di accoglienza quasi per caso e, da quella dimora di emarginati, ne esce con la prova che nessuno è solo, nessuno è niente. Tutti, anche i più “scomodi”, come in fanciulli stranieri del racconto, hanno diritto ad un’opportunità, e, quando gliela tenti, loro la consumano, la inglobano, se la fanno entrare nel cuore per imparare a non fuggire più». (dalla Prefazione di Titti Di Vito, Pres. Associazione culturale polivalente CulturAma di Voghera).
L’AUTORE
Salvatore Striano (Napoli, 1972). Durante un periodo di reclusione nel carcere di Madrid frequenta laboratori di teatro, soprattutto shakespeariano. Esordisce nel cinema grazie al regista Matteo Garrone, che lo scrittura per il film “Gomorra”, tratto dal bestseller di Roberto Saviano. Dopo alcuni anni ritorna in veste di attore a Rebibbia, dove interpreta il ruolo da protagonista di Bruto nel film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire”. Nel 2016 pubblica alla vigilia del 400° anniversario della scomparsa di Shakespeare “La Tempesta di Sasà”, romanzo nel quale racconta la scoperta del teatro e in particolare il lavoro svolto sui testi del Bardo.
ISBN 978-88-311-2873-5 – pp.120, € 12,00
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